Transizione energetica: la nuova proposta UE preoccupa la filiera produttiva

La proposta di revisione del Regolamento europeo sulla riduzione delle emissioni di CO2 dei veicoli industriali avanzata lo scorso 14 febbraio dalla Commissione europea inasprisce notevolmente il target già fissato al 2030 (da -30% a -45%) e prevede obiettivi decisamente ambiziosi per il 2035 (-65%) e per il 2040 (-90%), destando preoccupazione nella filiera produttiva del comparto.

In un comunicato stampa odierno Anfia esprime forti perplessità e preoccupazione per la proposta dell’Esecutivo UE. “E’ infatti molto difficile, se non impossibile,   sviluppare in così pochi anni – appena sette in riferimento all’ obiettivo del 2030 – soluzioni tecnologiche in grado di dimezzare le emissioni di CO 2 degli autocarri, mezzi da lavoro che hanno caratteristiche tecniche diverse dalle autovetture e, soprattutto, una grande varietà di allestimenti e di missioni”.

Le tecnologie veicolari rappresentano solo una parte della soluzione per uscire vincitori dalla sfida della decarbonizzazione dei trasporti, che deve necessariamente accompagnarsi ad un set di politiche industriali e politiche dei trasporti coerenti e coordinate.

Per il comparto autobus,  l’obbligo imposto dalla UE di vendita al 100% di autobus urbani a zero emissioni di CO2 a partire dal 2030 sottopone a una forte pressione gli operatori del trasporto pubblico.

A livello nazionale – scrive Anfia – si rende necessario incrementare i fondi già disponibili per il rinnovo del parco circolante a basse emissioni, che, alla luce dei rincari delle materie prime e dell’aumento dell’inflazione, sono già insufficienti a raggiungere gli obiettivi prefissati antecedentemente.

 


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