SUL TPL PESA L’“EFFETTO ANNUNCIO” DELL’ACCANTONAMENTO DI 300 MILIONI

Editoriale del Presidente dell’ANAV Giuseppe Vinella tratto dal numero 1/2019 della rivista ‘Bus Magazine’.

La mancanza di chiarezza su politiche e risorse rischia di vanificare gli sforzi fatti.

Dopo un solo biennio di relativa stabilità del quadro finanziario del settore del trasporto pubblico locale e l’avvio di un indirizzo politico strutturale per il rilancio degli investimenti, tornano ad addensarsi le nuvole e in molti territori sono già stati preannunciati nuovi tagli alle risorse e ai servizi.
Al netto di situazioni particolari, che devono essere al più presto affrontate per non causare la paralisi dei servizi – penso alla problematica siciliana su cui il Governo si è impegnato per una soluzione efficace – la causa principale di questa nuova incertezza finanziaria è da attribuirsi all’“effetto annuncio” dell’accantonamento di due miliardi di euro resi indisponibili per la gestione a garanzia del rispetto degli obiettivi programmatici di finanza pubblica. Tra questi due miliardi, ben 300 milioni di euro a valere sul Fondo Nazionale Trasporti: quasi il 7% della dotazione annua.
Grazie anche al nostro tempestivo e fermo intervento, condiviso e supportato con decisione anche dalle Regioni, il Ministro dei Trasporti ha preso coscienza della gravità degli impatti prodotti da questo accantonamento in termini di offerta di livelli di servizio adeguati ai cittadini e di occupazione. Confidiamo quindi che la richiesta formale del Ministro Toninelli al collega Tria di sbloccare i 300 milioni di euro per il TPL preluda ad una soluzione definitiva della problematica e ad una diversa modulazione dell’accantonamento che salvaguardi la totalità delle risorse statali destinate al finanziamento di un settore che il Governo, a ragione, afferma di ritenere di importanza prioritaria per il Paese.
Di certo la nostra azione ha contribuito a sbloccare la procedura di adozione del decreto di riparto ed erogazione della quota di anticipazione del Fondo, procedura che si era arenata proprio perché i tecnici del Ministero dell’economia premevano per una applicazione pro-quota dell’accantonamento già dalle prime mensilità. Almeno questo problema, ci hanno assicurato dal Ministero dei Trasporti, dovrebbe essere superato con l’adozione a breve del D.M. per l’intero 80% della normale quota di anticipazione. Pende ancora sul settore, tuttavia, una spada di Damocle molto preoccupante, atteso che, in assenza di rimodulazioni sull’accantonamento complessivo dei due miliardi, permarrebbe il rischio di subire il taglio di tutti e 300 i milioni di euro a luglio prossimo, a seguito del monitoraggio sugli andamenti tendenziali dei conti pubblici: rischio, ahinoi, elevato alla luce dei più recenti dati sugli economics del Paese e delle previsioni, sempre più insistenti, circa la necessità di una manovra correttiva.
Ebbene, questa spada di Damocle deve essere necessariamente e rapidamente riposta nel fodero, o puntata su un bersaglio diverso, se non si vuole vanificare gli sforzi fatti in questi anni da tutto il sistema, e dalle Aziende in primis, per far evolvere il settore del TPL verso una dimensione industriale ed offrire al Paese un sistema di mobilità collettiva in grado di erodere quote significative alla mobilità privata e dare un contributo importante allo sviluppo della green economy.
Ma oltre alla certezza e stabilità delle risorse disponibili, occorre anche che i principi di sviluppo, efficienza ed equa contendibilità affermati nel D.L. n. 50/2017 vengano perseguiti con convinzione, senza cedere a tentazioni di ritorno al passato e, allo stesso tempo, proseguendo con la necessaria gradualità nel processo di riforma, nella consapevolezza che una politica industriale per essere efficace e credibile necessità di obiettivi fermi, chiari e realistici e, insieme, di tempi che non si esauriscono nel corso di una sola legislatura.
Riprendendo le parole del Presidente Boccia, una volta avviato il dialogo con il Governo aspettiamo i fatti.


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