UN GIORNO SUL BUS GIULIANO, IL VIAGGIO CHE DIVENTA RACCONTO

Il bus diventa luogo di incontro, un posto in cui dialogare. Il bus può trasformarsi in uno spazio familiare per i passeggeri che condividono il viaggio. Lo sa bene il giornalista salernitano Oreste Mottola che ha affidato ai social una breve ed intensa narrazione che sintetizza perfettamente tali aspetti. E che vi riproponiamo qui.

Oreste sta viaggiando su uno dei bus delle autolinee Giuliano, un’azienda storica salernitana che nasce nel 1886 a Sessa Cilento nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Un’azienda che è cresciuta e che continua a gestire servizi di Trasporto pubblico locale in Campania ma anche noleggio di autobus turistici e collegamenti con le principali città della penisola. Così, di rientro ad Altavilla Silentina, cittadina sulle alture della Piana di Paestum, nasce il dialogo/racconto con l’autista del bus a cui contribuiscono tutti gli altri viaggiatori che aggiungono aneddoti, curiosità, ricordi del passato. Un rituale che attribuisce al viaggio in bus qualcosa di speciale.

Il “racconto social” di Oreste Mottola

«LA VERA DIETA MEDITERRANEA DI PINUCCIO DI SESSA, AUTISTA DI GIULIANO»

Questa sera bel ritorno in bus. Ho preso il Giuliano di Sessa Cilento. Piccolo bus, via autostrada, si viaggia da favola. La sorpresa è l’autista, “Pinuccio”. Ti racconta il Cilento come mai nessuno riesce più a farlo. Cos’è la vera dieta mediterranea? Basti pensare che l’unità di misura era il grasso che l’animale apportava alle riserve di cibo della famiglia, d’altronde era tenuto “all’ingrasso”. Poi mi fa l’elenco delle vecchie varietà di vino Aglianico di una volta (niente a che vedere con quelle che ci propinano nei vivai) e dei corridoi di interscambio di cibo tra costa e zone interno. A Sessa conservavano il tonno e altre specie ittiche e i “marinai” si approvvigionavano di fichi, olio e salami. Il sistema di scambi era in funzione tutto l’anno e dava sapore alla vera dieta mediterranea dal sapore di sugna. Grazie Pinuccio di questi racconti. Antonio Migliorino salutalo per me e digli di considerarsi un benemerito del Cilento.


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