Carenza conducenti, Biscotti: “Necessario riportare la mobilita’ collettiva al centro della politica del Paese”

Il tema della carenza dei conducenti non è di poco conto, considerato che la prima ricaduta è il fermo dei servizi pubblici di trasporto. C’è anzitutto un problema socio culturale: il ruolo di autista veniva in passato percepito  come un ruolo di sostanziale affermazione sociale nel contesto sociale ed economico del paese. Nel tempo, sono cambiate le aspirazioni dei giovani e la professione ha perso appeal”.

Queste le parole del Presidente Anav Nicola Biscotti intervenuto ieri al Flixtalk per discutere della  problematica della carenza degli autisti nel settore dei viaggi in autobus a media e lunga percorrenza.

Il Presidente Anav Nicola Biscotti ha poi ricordato gli altri ostacoli di natura più tecnica che incidono sulla difficoltà delle aziende nel reperimento delle risorse.

Primo tra tutti, il limite dell’età di accesso alla professione per il quale si e’ registrato un primo positivo risultato con l’approvazione, in sede di Commissione Trasporti della Camera, di un emendamento – ispirato da Anav- che prevede l’abbassamento dell’età da 24 a 18 anni.

Altri ostacoli – ha ricordato il Presidente – riguardano i costi per l’acquisizione della CQC, la durata della formazione fissata in 250 h e la manodopera proveniente dai paesi terzi, priva della specializzazione necessaria per svolgere la professione. ”

“E’ necessario agire su due fronti: aumentare le risorse statali ma anche finalizzarle all’accesso al mercato del lavoro – ha evidenziato Biscotti, che ha altresì ricordato l’impegno di Anav con il Mit per agevolare chi ha prospettive concrete per spendere le qualifiche acquisite.

Il settore della mobilità collettiva deve essere riportato al centro della politica del paese, la rivoluzione deve essere culturale prima che politica”- ha concluso il Presidente.

 


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