Carenza conducenti professionali: dall’indagine Iru dati allarmanti

Divulgati i risultati dell’indagine annuale IRU – Unione Internazionale dei Trasporti stradali –  sul fenomeno della carenza dei conducenti professionali.

I dati sono preoccupanti: le posizioni di guida non occupate, sia per il settore merci che per i viaggiatori, continuano ad aumentare a tassi allarmanti. E, quel che è peggio, gli operatori si aspettano di raggiungere fino al 40% in più nel 2022.

Il segretario generale dell’IRU, Umberto de Pretto, ha dichiarato: “Le carenze croniche di autisti commerciali stanno peggiorando, con milioni di posizioni rimaste vacanti. Ciò sta mettendo le economie e le comunità già stressate a più alto rischio di inflazione, problemi di mobilità sociale e tracollo della catena di approvvigionamento“.

Nello specifico settore del  trasporto passeggeri, il 7% delle posizioni di conducente di autobus e pullman non è stato occupato nel 2021 in Europa. Gli operatori si aspettano che questo dato raggiunga l’8% nel 2022 nei paesi intervistati.

Situazione allarmante anche per il divario di età e soprattutto per il trasporto passeggeri. In Europa, solo il 3% dei conducenti di autobus e pullman aveva meno di 25 anni nel 2021, la metà del tasso del settore dei trasporti complessivo. I conducenti sopra i 55 anni, tuttavia, erano il 32% della forza lavoro, con un’età media dei conducenti di 50 anni

Gli operatori del trasporto su strada stanno facendo la loro parte, ma i governi e le autorità devono mantenere l’attenzione, in particolare per migliorare le infrastrutture di parcheggio, l’accesso alla formazione e incoraggiare più donne e giovani nella professione“, ha concluso il segretario generale dell’IRU Umberto de Pretto.

Qui i risultati dell’indagine IRU.


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