Ucraina-Abruzzo: il racconto di un autista Baltour

I bambini ucraini, oggi ospiti a Cerchio in provincia dell’Aquila, sono stati portati in salvo da un autista di Teramo. Un viaggio che non dimenticherà mai. «Bambini di soli quattro anni o anche di otto, disperati, senza più i genitori, persi per questa maledetta guerra, che vagavano per le strade di Kiev o in altre città sotto assedio, afferrati al volo da mamme ucraine coraggiose e accompagnati sull’autobus» racconta al Messaggero, ed. Teramo, Candido Finafiore, 54 anni, di cui 32 come autista della Baltour che lunedì 7 marzo è arrivato fino alla frontiera magiara, a 20 km da Kosov, in Ucraia, per portarli in Abruzzo.

Il suo racconto è toccante. Sul bus salgono bambini strappati alla loro infanzia, cresciuti all’improvviso subendo uno dei traumi più inimmaginabili: la perdita dei genitori e il terrore delle bombe. Il viaggio è lunghissimo: 3.200 km tra andata e ritorno.

A bordo le addette della Croce Rossa fanno subito il tampone ai piccoli viaggiatori. «È scappata qualche lacrimuccia ai più piccoli, li abbiamo subito consolati», dice Finafiore. Lungo il tragitto unica oasi «quel parco giochi dopo frontiera, forse il primo sorriso rubato alla guerra dopo tanti giorni: lì abbiamo deciso di prolungare la sosta, hanno raccolto fiori e stavano iniziando a far pace col mondo», racconta commosso Fianafiore.

«Continueranno i viaggi verso l’Ucraina» assicura il presidente Baltour, Agostino Ballone, che per il momento ha sospeso le corse trisettimanali delle linee Genova-Kiev e Napoli Kiev, ed afferma che tornerà quanto prima a dare una mano al popolo ucraino. «D’altronde noi siamo stati tra i pionieri, tra i primi ad arrivare lì, e non vogliamo far mancare il nostro supporto», chiude Ballone.


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