Crisi trasporto commerciale: le richieste di Anav al Ministro del Turismo

Un settore rappresentato da circa 6 mila imprese  di media e piccola dimensione che impiegano circa 35.000 addetti, utilizzano 29.000 autobus e producono un fatturato annuo di 2,6 miliardi di euro.

Sono questi i numeri che Anav mette sul tavolo del neo Ministro del Turismo Garavaglia per rivendicare l’importanza di un settore che, in virtù delle intrinseche caratteristiche di capillarità e flessibilità, riveste un ruolo di indubbio rilievo nel sistema economico e di mobilità collettiva del Paese.

Così Anav sottolinea la rilevanza del settore nell’ambito della filiera turistica e in un corposo dossier elenca tutte le misure per sostenere la ripresa del settore del trasporto commerciale.

Le richieste di Anav vanno  dal riconoscimento di contributi a fondo perduto a copertura delle perdite subite dalle imprese (a prescindere dal volume di fatturato/ricavi) nell’intero periodo marzo – dicembre 2020 all’immediato sblocco dei decreti ministeriali di attuazione delle misure “verticali” di ristoro previste dall’ultima legge di Bilancio (contributi a fondo perduto per le linee commerciali e copertura rate di finanziamenti/leasing sia per le linee commerciali che per il noleggio con conducente).

Per evitare il default del settore – si legge nel dossier – sono necessari altri interventi incisivi per il rinnovo del parco rotabile, per l’estensione dello sconto d’accisa al gasolio impiegato per i servizi di noleggio e interventi normativi per razionalizzare la  tariffazione degli accessi degli autobus alle ZTL urbane.

Anav  torna a chiedere con forza il  riconoscimento delle imprese di trasporto commerciale con autobus come “imprese turistiche” ai sensi del Codice del Turismo onde consentirne l’accesso automatico a tutte le misure agevolative e di sostegno riconosciute al settore turistico.

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