MONICELLI E IL PROGRESSO CHE ARRIVA IN CORRIERA NEL FILM «IL MEDICO E LO STREGONE»

  • Vai col Bus inaugura una nuova rubrica: «Bus&Cinema», dedicata ai film di ieri e di oggi che vedono protagonista il bus, mezzo di trasporto al centro della campagna Anav.

Apriamo la rubrica ripercorrendo il film di Mario Monicelli «Il medico e lo stregone» che arrivò nelle sale cinematografiche esattamente sessanta anni fa, nel dicembre 1957.

La storia

Il giovane medico condotto raggiunge il piccolo paesino, Pianetta, in provincia di Pavia, a bordo di una corriera. Il prologo del film si apre proprio a bordo della corriera alla cui guida c’è il protagonista, Francesco Marchetti – interpretato dall’attore Marcello Mastroianni. Simbolicamente potremmo dire che il progresso arriva in corriera, quella che oggi chiameremmo bus.

Una scena tratta dal film «Il medico e lo stregone»

Il medico, giovane e piacente si scontrerà, infatti, con la superstizione e  le credenze popolari che il sedicente Don Antonio, interpretato dal grande Vittorio De Sica, guaritore di corpo e cuore, alimenta con le sue stregonerie.  Gli abitanti del paesino, ciecamente fiduciosi, si affidano al guaritore per ogni malan no e per filtri d’amore.

Tra “Il medico e lo stregone” inizia subito una divertente battaglia alla conquista dei pazienti: Lo stregone, mette in scena addirittura la finta guarigione di un uomo che il medico non è riuscito a guarire, conquistando nuovamente la fiducia dei concittadini. Nemmeno il sindaco del paese riesce a prendere una posizione netta in favore del dottore che vuole vaccinare tutti contro il tifo.

Sconfitto, Marchetti decide di abbandonare Pianetta, ma una serie di circostanze lo trattengono nel paese e finalmente riesce a farsi prendere in considerazione dagli abitanti il film di Monicelli è un ritratto dell’Italia del dopo guerra, racconta in modo grottesco, una parte di popolazione che vive in piccoli centri, legata più alle tradizioni popolari che al mondo intorno a sé. Guarda con sospetto a tutto ciò che arriva dall’esterno, proprio come il dottore, lo scienziato, che arriva da “lontano”, portando il progresso.

Negli anni Cinquanta non c’era la televisione, le strade per raggiungere i piccoli centri erano impervie e l’unico mezzo per raggiungerli era proprio la corriera al centro della scena iniziale del film, che favorisce lo sviluppo.

A distanza di 60 anni, “Il medico e lo stregone” resta ancora attuale, dal momento che il miglior mezzo di trasporto per raggiungere qualunque luogo da visitare, anche il più nascosto, è il bus.


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