Recovery: il tempo stringe
I Governi dei paesi dell’UE devono accelerare sulle ratifiche del Next generation Eu e sulla consegna dei piani nazionali per accedere ai suoi 750 miliardi. E’ il monito dei Ministri dell’Ecofin riuniti a Bruxelles.
Al momento hanno completato l’iter parlamentare solo sei Paesi (l’Italia lo farà con la conversione del decreto Milleproroghe di fine dicembre), mentre gli altri hanno dato garanzie sui tempi. Si teme però qualche slittamento che bloccherebbe la partenza del Recovery visto che diversi Paesi hanno calendarizzato il voto (non sempre scontato, come in Olanda e Austria) a ridosso della scadenza.
Per accedere ai fondi, i piani nazionali devono essere notificati alla Commissione entro venerdì. L’esecutivo Ue impiegherà fino a 2 mesi per l’approvazione e l’Ecofin altri 30 giorni. Per questa ragione, se si punta ad avere entro fine giugno-inizio luglio i primi soldi – ovvero il 23% del totale per ogni paese, quindi per l’Italia dei suoi 209 miliardi – i Recovery dei singoli Paesi dovranno essere spediti alla Ue entro aprile.
Il tempo dunque stringe, con il governo Draghi che ha solo due mesi per rimettere mano al Piano.
Nella recente audizione di Anav alla Camera, il Presidente Vinella ha presentato un corposo elenco di proposte a potenziamento delle misure previste nel Recovery Plan. Tra queste, l’avvio di un programma di rinnovo dell’intero parco veicolare, di ammodernamento e/o costruzione di nuove autostazioni, programmi di investimento nella formazione del capitale umano per sopperire alla carenza dei conducenti e il perseguimento di progetti di digitalizzazione dei trasporti.
Tali interventi devono comunque essere accompagnati da misure che permettano alle aziende del settore di assorbire il rilevantissimo squilibrio economico-finanziario con lo stanziamento di ulteriori risorse, prevedano l’introduzione di un congruo meccanismo di adeguamento inflativo del Fondo nazionale di finanziamento dei servizi di TPL e di meccanismi di adeguato ristoro, per almeno 300 milioni di euro, delle perdite subite nel 2020 dai settori del trasporto commerciale con autobus di linea e di noleggio.
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