Karsan sbarca anche nel Classe II: ecco l’e-Ata in versione Low Entry

Il lancio è arrivato ad Amburgo, in occasione del Summit UITP 2025: Karsan ha infatti scelto il prestigioso palcoscenico della fiera organizzata dall’Associazione Internazionale del Trasporto Pubblico per alzare il sipario sul nuovo membro della sua già numerosa famiglia di autobus elettrici, dai 6 ai 18 metri di lunghezza. Benvenuto, allora, all’e-Ata LE in configurazione appunto Low Entry e immatricolabile anche per profili di missione in Classe II, nonché progettato per le lunghe distanze urbane e i percorsi interurbani a corto raggio.

Ed è proprio questa la novità: si arricchisce così l’offerta a portafoglio, peraltro già nutrita, del costruttore turco – di cui KMobility è dealer per il mercato italiano –, andando peraltro a riempire la casella dell’intercity elettrico, che fino a questo momento era rimasta vuota.

Karsan e-Ata LE, tutte le caratteristiche

L’e-Ata LE è stato sviluppato da Karsan partendo dalla medesima piattaforma dell’urbano da 12 metri di lunghezza, ovvero le-Ata Low Floor; si tratta, dunque, di una declinazione del medesimo autobus, ovviamente elettrico (l’Oem di Bursa esporta in Europa solo veicoli a batteria), per rispondere alle richieste di un mercato che vede il segmento del Classe II aprirsi sempre più alla trazione elettrica, anche in Italia.

Come il fratello in Classe I, l’e-Ata LE misura 12 metri (12.200 millimetri, per essere pignoli) di lunghezza, i canonici 2.550 di larghezza, mentre l’altezza si staglia a quota 3.350. Due le porte per l’incarrozzamento a bordo, una all’anteriore e una centrale, entrambe doppie. Diverse le possibilità di configurare internamente il veicolo, che è spazioso e luminoso – grazie alle ampie vetrature – e che ha una capacità massima di 90 passeggeri e fino a 41 sedute. A questo ultimo proposito, tutti i sedili sono rivolti in avanti.

A spingere l’e-bus ci pensa il motore elettrico ai mozzi firmato da ZF, che ha potenza massima di 250 kW. Dal powertrain alle batterie, che hanno chimica LFP (litio-ferro-fosfato) e capacità fino a 528 kWh (ma sono quattro le opzioni disponibili), per un’autonomia massima dichiarata di ben 500 chilometri, in condizioni di guida normali.

Per quanto concerne il sistema di ricarica, è prevista come standard la presa plug-in, ma opzionalmente si può ricorrere alla tecnologia del pantografo in grado di caricare gran parte delle batterie in appena cinque minuti.

A livello di comfort per il vano passeggeri, l’e-Ata LE monta un sistema di raffrescamento/riscaldamento che riduce il consumo energetico fino all’80%, il tutto a vantaggio dell’efficienza e dell’autonomia delle batterie. Passando, infine, alla postazione di guida dell’autista, questa si presenta ergonomica, moderna e con cruscotto interamente digitale. Così come, su richiesta, possono essere “digitali” anche gli specchietti tradizionali, a vantaggio delle mirrorcam. Il tutto concorre a un’esperienza di viaggio in maggior sicurezza e comfort sia per l’autista, sia per gli utenti a bordo.

Cosa aggiungere per chiudere? Negli ultimi mesi diversi Oem europei (e non solo) hanno lanciato Classe II elettrici, cavalcando l’onda della transizione energetica che, volente nolente, sta interessando anche un segmento fino a oggi dominato dai veicoli a motore convenzionale, diesel e gas. Per quanto ad oggi, alle nostre coordinate geografiche, gli intercity a batteria siano ancora pochi rispetto agli urbani (al 31 maggio sono 17 unità contro 277), il trend è in crescita. Ed è così che Karsan e KMobility in Italia hanno ora a disposizione un’altra freccia all’arco per vincere le gare e conquistare ulteriori fette di mercato.


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