TPL, mancano 830 mln l’anno. Lo studio Sapienza presentato da Anav sulle principali testate e agenzie giornalistiche
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Il Trasporto Pubblico Locale torna protagonista del dibattito nazionale con la presentazione dello studio “L’adeguatezza delle risorse per il finanziamento del TPL”, a cura dell’Università Sapienza di Roma e illustrato nel corso del Convegno di ANAV del 26 giugno scorso dal titolo “L’adeguatezza delle risorse per il finanziamento del trasporto pubblico locale: il contesto e le proposte”.
Lo studio ha avuto ampio risalto sulle pagine dei principali quotidiani e media nazionali: il Sole 24 Ore, Repubblica, ANSA, Adnkronos, Dire, GEA, 9Colonne e altre testate hanno rilanciato il messaggio chiave: senza un adeguato sostegno economico, il sistema rischia di non reggere. E anche dal fronte politico sono arrivate reazioni accese, a conferma di un’urgenza che non può più essere rinviata (di seguito la rassegna-26062025.pdf)
La fotografia restituita dal rapporto della Sapienza è chiara e quanto preoccupante: a fronte di un fabbisogno annuo stimato in 10,59 miliardi di euro per sostenere l’attuale offerta di servizi nelle Regioni a Statuto Ordinario, le risorse disponibili attraverso il Fondo nazionale trasporti si fermano a 9,76 miliardi. Un gap strutturale di circa 830 milioni di euro ogni anno.
Una distanza che, secondo ANAV, rischia di compromettere la qualità, l’efficienza e l’equità del sistema di mobilità pubblica, proprio mentre il settore si prepara ad affrontare una delicata riforma con la fiscalizzazione del Fondo, attesa entro il 2027.
Lo studio, curato dal prof. Giorgio Matteucci, non si limita a denunciare il sottofinanziamento, ma offre una base scientifica e metodologica per stimare il fabbisogno reale del comparto e per immaginare interventi correttivi, nello specifico proponendo: l’aggiornamento dei modelli di costo standard già esistenti, tenendo conto dell’andamento dei costi (inclusi il recente rinnovo del CCNL autoferrotranvieri e i nuovi valori del WACC); una riprogrammazione dei servizi ferroviari in chiave più efficiente, puntando anche su strumenti come il potenziamento dei servizi a chiamata, la riduzione dei costi unitari e l’aggregazione degli spostamenti tra aree limitrofe; la quantificazione delle risorse necessarie, che ammonterebbero a circa 830 milioni di euro annui per mantenere l’attuale livello di offerta aggiornato secondo i nuovi standard, con una possibile riduzione a 680 milioni nel caso di una pianificazione razionale e di un incremento dello shift modale verso il TPL.
Il presidente di ANAV, Nicola Biscotti, commentando i dati dello studio, ha sottolineato come le imprese del settore siano pronte a fare la loro parte, ma ha anche ribadito l’urgenza di un intervento strutturale, capace di riconoscere i fabbisogni reali del TPL e le potenzialità di sviluppo dell’autotrasporto passeggeri in chiave industriale e ambientale.