Mezzi pubblici: mascherina chirurgica o ffp2?

La recente notizia che in Germania il Governo ha  deciso di rendere obbligatorie le mascherine ffp2 nei negozi e nei trasporti pubblici ha sollevato, come era prevedibile, il dibattito anche in Italia dove, per lo meno al momento, questa misura non è stata ipotizzata.

Nella corsa ad interpellare  gli esperti sull’argomento, spicca la tesi del direttore delle malattie infettive del Policlinico Tor Vergata, Massimo Andreoni, secondo cui la ffp2 ” non è un’esigenza così rilevante. La normale mascherina chirurgica – spiega – si è dimostrata efficace seppure in termini generali abbia un potere di filtrazione leggermente ridotto”. La singola mascherina chirurgica offre dunque una quantità di filtrazione sufficiente per bloccare l’ingresso del virus in condizioni ambientali abituali.

Venendo ai trasporti pubblici, Andreoni sottolinea come la probabilità che nell’autobus esista un soggetto positivo sia modesta e che comunque  l’apertura e la chiusura delle porte determinano un continuo ricambio d’aria. Ne consegue che la mascherina chirurgica è assolutamente adeguata a garantire, unitamente alle altre misure di protezione, come il distanziamento e la disinfezione delle mani, il livello di sicurezza necessario.

Un altro aspetto non trascurabile che rende adeguata, se non preferibile in determinati contesti, come i mezzi pubblici, la mascherina chirurgica è il livello di tollerabilità di quest’ultima che è decisamente superiore alle ffp2. E’ stato infatti dimostrato che, per respirare con maggiore facilità, le ffp2 vengono continuamente spostate da chi le utilizza, con i rischi che ne conseguono.

Non di poco conto è poi l’aspetto economico: la ffp2 ha generalmente un costo 5-10 volte superiore, con la naturale conseguenza che, invece di cambiarla come si dovrebbe, la si usa per dieci giorni consecutivi, abbassando di molto il livello di protezione.

Sul tema del rischio di contagio sui mezzi pubblici, l’Anav ha più volte sottolineato l’esistenza di numerosi studi che  confermano che  le misure stabilite per il trasporto pubblico in termini di igiene, ventilazione dell’aria e precauzioni interpersonali (maschera facciale, distanziamento, igienizzazione delle mani) sono efficaci per mantenere sano l’ambiente all’interno degli autobus. 

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