Massimo Locatelli è il nuovo Presidente di Anav Lombardia. Gare pubbliche, piano autobus, Sbe ed erogazioni le priorità del programma di presidenza
“Ci sentiamo in una condizione di totale abbandono. A molte delle nostre imprese non sono ancora giunte le risorse stanziate. Nel frattempo, ci chiediamo cosa comporterà per noi la chiusura delle scuole, o peggio ancora un altro lockdown generalizzato. Non possiamo vivere nell’incertezza”. Queste le parole di Massimo Locatelli, appena eletto Presidente di Anav Lombardia, subentrato ad Alberto Cazzani.
“D’altra parte, nessuno deve rimanere indietro. Sarà compito mio personale, della squadra di presidenza e di tutte le imprese associate ad Anav Lombardia affinché i nostri servizi continuino a rimanere efficienti come prima”.
In linea con la nomina da parte del Consiglio Generale, a fine maggio, l’Assemblea ha confermato Locatelli al vertice dell’Associazione.
“Sei mesi fa eravamo in piena “Fase 2”, a pochi giorni dal Dpcm che prevedeva la cessazione delle misure limitative della circolazione all’interno dei territori regionali – ha ricordato Locatelli -. Purtroppo da allora, mentre i contagi tornano a salite, i nostri interlocutori politici non sono in grado di alleggerire quel senso di incertezza che grava su tutti noi”.
Il leader delle aziende private del Tpl ha poi spiegato che serve una risposta da parte della politica e della amministrazione sia regionale sia locale. “Immediata, di lungo termine e territoriale”, ha detto.
Come si legge dalla relazione presentata all’Assemblea, è prioritario che il governo faccia chiarezza sulle misure di sostegno all’occupazione, alla liquidità delle imprese e agli approvvigionamenti così com’è indicato rispettivamente nei decreti “Cura Italia”, “Liquidità”, “Rilancio”.
“Serve un cambiamento di prospettiva strategica, volto a ridefinire un servizio di Tpl efficiente, con nuove regole e di qualità per gli utenti. Sarà quindi il primo obiettivo di questa Presidenza l’istituzione di un comitato ad hoc, che pensi anche a come reinterpretare il servizio di trasporto turistico in generale e trovi eventuali sbocchi temporanei nel breve/medio periodo e che consenta alle aziende di tornare a produrre”.
Locatelli ha aggiunto l’importanza di effettuare una revisione della LR 6/2012, in particolare per quanto riguarda il ruolo delle Agenzie, la dimensione dei bacini e quella delle gare. Ma anche per la tempistica dell’implementazione del sistema Sbe e la distribuzione delle risorse.
I capitoli degli interventi sono i seguenti.
GARE PUBBLICHE
La loro scadenza è stata prorogata dalla RL al 31 dicembre 2021. Ma è evidente che non si potranno realizzare comunque in questi termini perché, a causa dell’epidemia ancora in corso e del conseguente minor uso dei mezzi pubblici da parte dell’utenza, sono venute a mancare attendibili valutazioni sugli introiti da tariffa che, in Lombardia, valgono mediamente il 35-40% del costo del servizio. E, non essendo più sostenibili i dati storici, si aggiunge la necessità di trovare il tempo adeguato per valutare correttamente e determinare una media attendibile dei nuovi introiti nel nuovo scenario dei trasporti pubblici. Scenario peraltro non ancora stabilizzato.
PIANI AUTOBUS
Sono previsti diversi piani (ministeriali) di co-finanziamento (PA e aziende) per l’acquisto di nuovi autobus sia con motorizzazione diesel sia alternativa.
D’altra, parte, le aziende sono ora tutte in regime di proroga dei contratti di servizio, in attesa delle gare. Hanno quindi obiettive difficoltà a prendere impegni economici a medio termine se non sanno quali saranno i soggetti titolari (loro medesime o altri) dei servizi al termine delle prossime tornate di gare.
SBE
Il relativo progetto, a sua volta co-finanziato, è acefalo in quanto manca ancora tutta la parte di competenza sovra-territoriale (o regionale: CSR).
Più in particolare: i territori extra Milano sono avanzati nella progettazione e montaggio dei rispettivi sistemi (CCB) a scapito del territorio milanese – dove opera il Consorzio Milano composto da TRENORD, ATM e aziende private – il quale sta (ancora) trattando la risoluzione bonaria del contratto con il fornitore attuale (Conducent, il quale continua invece a essere attivo nella maggioranza dei territori extra) e dovrà poi individuarne uno nuovo per continuare il progetto.
La soluzione più realistica, attesa la crasi temporale insanabile fra Milano e extra Mi (salvo fare attendere per anni i territori di quest’ultima, i quali però hanno in corso impegni contrattuali), appare di chiedere alla Regione una modifica del progetto che dia preferenza al collaudo dei CCB territoriali (agganciando a questi il versamento della maggior parte del co-finanziamento pubblico e riservando una piccola quota al definitivo collaudo delle interfacce regionali quando queste saranno possibili essendovi pronto e disponibile anche il ritardatario Consorzio Milano).
EROGAZIONI STATALI ex art. 200 D. L. 34/2020
Sono previste per l’integrazione degli avvenuti introiti tariffari e allo stato già in corso. Il MIT ha infatti trasferito alle Regioni un sostanzioso acconto in attesa del saldo che sarà computato quando saranno disponibili i dati aziendali certificati 2020.
Ora su queste somme c’è il problema, non marginale, della disciplina fiscale (Applicazione IVA o no, come l’Associazione sostiene poiché non sono corrispettivi, ma erogazioni unilaterali a compensazione di danni) e della prossima loro modalità di rendicontazione (per la necessità di evitare sovra-compensazioni): attività di rendicontazione per la quale è stato già chiesto alla RL che ci siano criteri chiari e uguali per tutti.
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