Daniele Crognaletti (Gruppo Crognaletti): per vincere le sfide del futuro servono investimenti e un sistema di trasporto intermodale
|Il Gruppo Crognaletti di Jesi è una delle più importanti realtà marchigiane nel trasporto persone: ogni anno, con la propria flotta di autobus, percorre oltre quattro milioni di chilometri per spostamenti di linea e turistici, mentre Esitur, il tour operator del Gruppo, gestisce la vendita di vacanze organizzate e le attività di incoming.
“Il 14 ottobre del 2020 ricorreranno i 140 anni del bando di gara a cui partecipò Antonio Crognaletti che con la diligenza iniziò questa attività che si tramanda nella nostra famiglia da cinque generazioni. Un giorno vorrei raccontare la nostra storia in un libro, perché non sarebbe solo il racconto di un’azienda, ma di tantissime persone che hanno passato attimi della loro vita a bordo dei nostri autobus”, ha raccontato Daniele Crognaletti, alla guida del Gruppo, nel corso di un’intervista per la testata “Dm Notizie”.
Oggi l’azienda collega, in partnership con Flixbus, Barcellona, Praga, Roma, Lecce, Bologna e Firenze quotidianamente. Dal 2010 è stata rilanciata Esitur, azienda che dal 2015 è partecipata dalle maggiori aziende di trasporti regionali e che si prefigge due obiettivi: viaggi organizzati e incoming nelle Marche, una regione oggi centrale nelle strategie dell’azienda: “Non sono cresciuto da marchigiano doc – ha spiegato Crognaletti -, ma posso dire che l’esperienza che ho fatto fuori (ho vissuto molto a Firenze e nella vita ho viaggiato tantissimo) mi ha fatto capire quanto sono belle le Marche. Abbiamo una terra ricchissima di opportunità turistiche che sono concentrate tutte in un’unica regione, quello che ci manca purtroppo è il saper far squadra. Molto spesso curiamo il nostro orticello, ma non ci accorgiamo che il mondo è cambiato e che, se non ci adeguiamo all’economia mondiale, rischiamo di essere spazzati via rapidamente”.
Poi l’impatto Covid sul settore: “Sia il trasporto pubblico locale, che il turismo, che le linee a lunga percorrenza sono stati profondamente colpiti. Se mi avessi detto ad aprile che oggi avremmo potuto goderci di nuovo la nostra libertà non ci avrei creduto. Devo ringraziare la nostra associazione Anav che in ogni momento ci è stata vicina, permettendoci di gestire i servizi nel migliore dei modi. Ma il ringraziamento più grande va ai nostri collaboratori che non hanno mai perso la voglia di lavorare e hanno continuato a trasportare chi ne aveva bisogno. Giorni difficilissimi che mi hanno fatto capire quanto è importante avere un’associazione di categoria che funziona e sa come dare risposte a chi sta sul campo. Ma anche che nel futuro dovremo orientarci verso una mobilità di gruppo, al fine di limitare sempre più l’inquinamento nell’aria. Per fare questo serviranno investimenti e un sistema di trasporto intermodale che permetta al cittadino e al turista di spostarsi senza il mezzo privato”.
Infine, un episodio interessante legato alla grande esperienza maturata sul campo dal nonno Antonio Brenno Crognaletti: “Negli anni 80 gli autisti avevano i pullman assegnati. Come potete immaginare ogni autista ha il suo stile di guida e quindi usura i pneumatici in maniera differente. All’epoca si divertivano a bendare mio nonno e lui solo toccando le gomme usurate riconosceva a quale autista apparteneva il pullman”.