Bus Magazine: programmare una ripresa in sicurezza e senza alimentare paura. L’editoriale del Presidente ANAV
|Editoriale del Presidente ANAV Giuseppe Vinella tratto dal nuovo numero di Bus Magazine
Dopo lunghissime settimane vissute in un tempo sospeso, con effetti molto negativi sul PIL, sull’occupazione e sul tessuto produttivo del Paese, la morsa del virus che ha messo in ginocchio
l’Italia, abbattendosi in momenti diversi e con furia su tutti i continenti, sembra aver perso finalmente vigore almeno nel nostro Paese e in Europa e ci lascia guardare al domani con rinnovata speranza motivandoci ad agire oggi con la massima determinazione per creare le premesse di una rapida ripresa. Il riaccendersi di alcuni focolai sparsi in alcuni territori ci richiamano però a considerare la battaglia lungi dall’essere vinta. Occorre essere prudenti, continuare a osservare con la massima cura le misure di prevenzione calibrandole in relazione all’andamento epidemiologico, ma non possiamo più permetterci di avere e di alimentare paura, perché altrimenti, come qualcuno ha detto, la paura del Covid si trasforma in paura di vivere e la paura di vivere di una collettività, se non affrontata e superata, condanna il Paese a restare in ginocchio.
Torniamo a respirare, quindi, continuando a farlo attraverso le mascherine in ogni occasione opportuna, e sicuramente sugli autobus. Torniamo a muoverci, a produrre, a consumare, a impegnarci ogni giorno con il lavoro di tutti a contribuire alla ripresa del nostro Paese, con l’esperienza e la prudenza acquisita nel confrontarci con un nemico invisibile e ancora poco compreso, ma senza più paura. È una istanza che sta emergendo con forza dal mondo produttivo, dai territori, dalle scuole, dalla gran parte dei cittadini e deve essere ascoltata e guidata dalla politica, dalle Istituzioni nazionali e in primo luogo dal Governo.
È con questo spirito che stiamo portando avanti le istanze della categoria su tutti i tavoli politici e istituzionali, offrendo il nostro contributo di idee e proposte e il nostro inguaribile pragmatismo positivo. È con questo obiettivo che abbiamo chiesto al Governo, ottenendolo, di essere coinvolti in modo organico nella programmazione dell’anno scolastico che partirà a settembre, ai fini della condivisione delle più efficaci modalità di organizzazione dei servizi scolastici e di trasporto pubblico locale da mettere a disposizione di scolari e studenti. L’attività didattica “in presenza” e la socializzazione di docenti, insegnanti, studenti sono componenti irrinunciabili del processo formativo e di crescita dei nostri ragazzi.
È con questa voglia di ricostruire che abbiamo mantenuto sempre viva l’interlocuzione con le Istituzioni nazionali e con le Autonomie territoriali al fine di coniugare sicurezza e redditività del trasporto persone con autobus, superando i limiti stringenti di distanziamento e i coefficienti ridotti di riempimento dei mezzi che, ove ancora a lungo protratti, avrebbero minato l’equilibrio economico del settore e le possibilità di ripartire delle attività a mercato (linee commerciali e Ncc autobus) che non usufruiscono di compensazioni pubbliche, ma compromesso anche la risposta del TPL a una domanda di mobilità collettiva che auspichiamo in crescita, con il rischio di alimentare invece la paura di utilizzare gli autobus per muoversi e facendo esplodere le esigenze di copertura dei costi del servizio a carico della finanza pubblica.
Al momento in cui scriviamo, sono intervenute le ordinanze di Emilia-Romagna, Veneto, Liguria e Puglia che prevedono la ripresa della possibilità di trasporto a pieno carico sugli autobus, fermo restando ovviamente l’utilizzo delle mascherine da parte di dipendenti e passeggeri, e quella della Provincia di Bolzano che stabilisce anche la ripresa della bigliettazione a bordo da parte dell’autista, unico reale canale di acquisto disponibile agli utenti nelle numerose aree deboli e ad elevata dispersione del nostro Paese. Ma, al netto del risvolto pratico ed economico sulla nostra attività, tali scelte assumono un valore simbolico ancora più importante: sono il segnale di un Paese che vuole scrollarsi di dosso la paura e ricominciare a muoversi, con la dovuta prudenza, ma senza più fermarsi. Le nostre imprese non lo hanno mai fatto nel settore del trasporto pubblico e nei settori a mercato hanno assunto ogni intervento utile a riprendere al più presto e in sicurezza le attività non appena gli è stato consentito. Servono però risorse specifiche allo scopo, come hanno ribadito anche le Regioni, e confidiamo che il Governo le trovi. E serve finalmente visione e coraggio, anche nell’adeguamento delle misure di prevenzione alla positiva evoluzione del contagio, e in parallelo alla graduale normalizzazione delle attività. È questo però un processo che, al di là di apprezzate decisioni delle Autonomie territoriali, necessita di essere più diffusamente ed efficacemente attuato nel Paese attraverso il coordinamento del Governo e con l’adozione di linee guida omogenee a livello nazionale.
Settembre è alle porte; come tradizione, l’Italia ha saputo gestire l’emergenza, dobbiamo ora finalmente dimostrare di essere anche in grado di pianificare e portare a termine nei tempi gli obiettivi programmati.
Editoriale del Presidente ANAV Giuseppe Vinella tratto dal nuovo numero di Bus Magazine