Le infrastrutture in Italia: Alberto Brandani promuove il trasporto intermodale e sostenibile

Un quadro della situazione delle infrastrutture italiane. In un’intervista sul periodico “Espansione. L’Economia nero su bianco”, Alberto Brandani, professore, manager e Presidente di Federtrasporto (Confindustria) ha dato le pagelle a strade, treni e aerei.

“Guardando il quadro d’insieme mi sento di poter dire che il trasporto ferroviario ha letteralmente rivoluzionato la mobilità degli italiani, l’alta velocità è di fatto diventata una infrastruttura di irrinunciabile utilità per tutti noi – ha spiegato Brandani -. Non a caso è chiamata la metropolitana d’Italia che ha cambiato il modo di vivere e di lavorare. Il trasporto stradale non conosciuto rivoluzioni negli ultimi anni ma continua ad essere la modalità di gran lunga più utilizzata sia per il trasporto di persone che di merci. Il trasporto aereo è cresciuto notevolmente negli anni sia in termini di passeggeri trasportati che di opzioni di scelta e qualità dei servizi. Date le condizioni di contesto e la conformazione fisica dell’Italia, tutt’altro che facili per ciascuna delle modalità di trasporto, mi sento di promuovere ampiamente il trasporto intermodale, integrato e sostenibile”.

Per migliorare il sistema dei trasporti, il Presidente di Federtrasporto, propone di “rilanciare gli investimenti in infrastrutture e fare manutenzione, dare il via ai lavori delittuosamente fermi e partecipare attivamente ad un grande piano europeo di investimenti infrastrutturali da 1.000 miliardi da cui deriverebbero grandi benefici per l’Italia”.
Secondo Brandani, “il problema vero del nostro Paese non sono tanto le risorse economiche, considerata la possibilità di ricorrere alla tecnica del Project Financing per realizzare quelle opere pubbliche suscettibili di produrre reddito (quali ad esempio autostrade, metropolitane e termovalorizzatori), quanto soprattutto l’incapacità di trasformare quelle risorse in cantieri evitando di mettere in discussione anche le opere già finanziate ed in corso di realizzazione. Per questo, nelle more di una riforma più ampia, dovrebbero essere recuperati strumenti come quello del Commissario straordinario, analogamente a quanto ha fatto il Governo per la ricostruzione del ponte di Genova. Andrebbe anche rivisto il codice degli appalti depennando quelle norme di recente introdotte che, pur con le migliori intenzioni, hanno di fatto complicato le procedure”.

E sulla sicurezza delle autostrade italiane, il professore conclude dicendo che “il confronto internazionale ci vede sicuramente ai primi posti e un voto alla rete non può che essere positivo”.


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