Trasporti e sostenibilità: tutta la complessità di un tema multidisciplinare
|Leggi tutto l’articolo su Bus Magazine n. 6/2019
La parola “sostenibilità” è oggi sulla bocca di tutti e in tanti ambiti, incluso quello dei trasporti. Tutti parliamo di sostenibilità, spesso però senza essere veramente consapevoli di cosa questa sia, quantomeno delle sue varie sfaccettature, nonché, soprattutto, senza davvero conoscere le possibili misure per conseguirla. Ne segue che frequentemente il dibattito si riduce ad una serie di banalità che nella migliore delle ipotesi restano tali senza produrre danni mentre può capitare che portino a risultati addirittura contrari alla logica della sostenibilità. Il tema della sostenibilità è infatti complesso, perché articolato e multidisciplinare, e dunque richiede un approccio approfondito ben oltre quelle che possono essere le apparenze e le prime impressioni.
Se parliamo di sostenibilità nel campo dei trasporti, tre sono almeno le categorie in cui questa può essere suddivisa:
Sostenibilità ambientale: riguarda in particolare le emissioni di gas inquinanti e di gas climalteranti (gas serra) prodotte dal sistema dei trasporti, nonché quelle acustiche;
Sostenibilità economica: riguarda in particolare i costi economico-finanziari direttamente collegati alla costruzione ed all’operatività del sistema di trasporto, nonché quelli indiretti, causati dalla produzione di esternalità;
Sostenibilità sociale: è l’aspetto direttamente collegato al benessere, alla qualità della vita del cittadino. Riguarda aspetti quali l’incidentalità specifica della modalità di trasporto nonché ad esempio la congestione.
È evidente come una suddivisione della sostenibilità in categorie sia necessaria a spiegarne la complessità e ad iniziare ad individuarne gli ambiti. Non bisogna però pensare che la descrizione della sua complessità possa essere ridotta alla categorizzazione, in particolare per un motivo. Se si osservano bene le suddette categorie ci si accorge come in realtà tutti gli aspetti siano correlati fra loro. Ad esempio, è evidente come nella sostenibilità sociale siano da includere anche aspetti relativi alle emissioni gassose inquinanti e a quelle acustiche. Oppure come i costi indiretti dati dalle esternalità siano collegati sia agli inquinanti che all’incidentalità e alla congestione. Bisogna sempre pensare dunque con un approccio globale, e non a compartimenti stagni.
Se si vuole affrontare il tema della sostenibilità nel campo dei trasporti poi, questo modo di affrontare l’argomento raggiunge un’importanza assoluta. Per loro natura infatti, la mobilità ed i fenomeni che la interessano sono talmente complessi che solamente un’approfondita analisi e valutazione delle possibili strategie da perseguire per il conseguimento della sostenibilità possono evitare il rischio di condurre a dei risultati inutili o, addirittura, dannosi.
Il Paradosso di Down-Thompson. L’esempio più lampante per spiegare questo ce lo fornisce la teoria trasportistica, con la famosa formulazione del Paradosso di Down-Thompson. Questo paradosso sostiene che, supponendo i veicoli per il trasporto collettivo operanti in sede separata da quelli privati (se non totalmente almeno in parte), allora un aumento della capacità di trasporto di una rete stradale può nel lungo periodo risultare inutile ai fini del miglioramento della congestione stradale ed addirittura dannosa per il servizio di trasporto collettivo. Perché? La spiegazione è semplice. Un aumento della capacità della strada, portato ad esempio grazie alla costruzione di un’ulteriore corsia, porta sicuramente nel breve periodo un miglioramento della congestione. Tale miglioramento renderà però l’utilizzo del veicolo privato su quella tratta più attrattivo di quanto non lo fosse prima della costruzione della corsia aggiuntiva, attraendo quindi domanda dal trasporto collettivo. La diminuzione della domanda nel trasporto collettivo porterà ad una riduzione delle frequenze e quindi della sua attrattività, con la conseguenza dell’accentuarsi del fenomeno di cambio modale trasporto collettivo-veicolo privato, cambio già avviato dalla minore congestione sulla strada portata dalla costruzione della corsia aggiuntiva.
Questo fenomeno continuerà fino a che nel medio-lungo periodo non avremo una situazione di equilibrio in cui la congestione della strada sarà analoga a quella di partenza senza corsia aggiuntiva, ma il sistema di trasporto collettivo avrà subito un sensibile peggioramento del livello di servizio. Dunque, nel complesso, l’intervento infrastrutturale nel medio-lungo periodo avrà portato un danno al sistema di trasporto visto nella sua globalità: congestione analoga, ma livello di servizio minore. La frase “per migliorare la congestione stradale la migliore soluzione è aumentarne la capacità” non è quindi sempre vera. Dunque, se si ha un problema di congestione, per un’idea di questo tipo dovrà essere attentamente valutato che la sua realizzazione non porti ai risultati illustrati dal Paradosso di Down-Thompson.