Ibe Driving Experience: alimentazioni alternative e rinnovo parco, le conclusioni della tavola rotonda

In termini di inquinanti locali, una scelta di investimento che includa anche autobus diesel porta a risultati migliori. Le minime emissioni di autobus diesel di ultima generazione sono infatti ampiamente compensate da un maggior tasso di sostituzione, derivante dal minor costo dei veicoli tradizionali, che porta a togliere dalla strada un numero superiore di veicoli obsoleti maggiormente inquinanti, fatto che peraltro incide molto positivamente anche sulla riduzione dell’età media del parco. Lo ha dimostrato lo studio “L’impatto delle alimentazioni alternative sulle emissioni inquinanti nel rinnovo del parco autobus del TPL”, presentato nel contesto di Ibe Driving Experience.

L’analisi è stata commissionata da ANAV alla società PTV-Sistema, spin-off dell’Università degli Studi di Roma “Sapienza”, ed è stata presentata da Guido Gentile, ordinario della Sapienza.

Alla presentazione dello studio è seguita una tavola rotonda che ha visto la partecipazione di ANFIA, UNRAE, Federmobilità, Asstra ed Agens. La tavola è stata l’occasione per fare il punto della situazione sui numerosi aspetti che riguardano il passaggio ad una mobilità elettrica: da quelli infrastrutturali, a quelli industriali, da quelli energetici, a quelli gestionali. Dalla discussione è emerso come il passaggio non possa che essere graduale, perché la generale complessità rende impossibili repentini cambi di paradigmi tecnologici.

Le conclusioni del convegno sono poi state affidate al Presidente Giuseppe Vinella. Il Presidente ha in particolare sottolineato come di fondamentale importanza sia spendere bene le risorse. In questo senso è dunque vitale che gli investimenti in diesel Euro VI ripartano, anche perché, come verificato nel viaggio associativo in Cina, la tecnologia elettrica ancora non è pronta a sostituire in termini di efficienza economica gli autobus tradizionali. E dunque non è prudente investire così tante risorse su un prodotto che al momento presenta tante incognite e peraltro è velocemente in evoluzione.
C’è inoltre un tema industriale, ha sottolineato il Presidente, perché l’impressione è che l’industria italiana di settore non stia facendo i giusti passi per adeguarsi alle nuove esigenze tecnologiche.


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