Fondo nazionale TPL. Presidente Vinella: impensabile tornare indietro su stabilità e certezza delle risorse

Già in sede di adozione della legge di bilancio 2019, a dicembre dello scorso anno, l’Anav era prontamente intervenuta evidenziando al Ministro Toninelli l’esigenza primaria e imprescindibile di garantire la dotazione annuale del Fondo nazionale trasporti, così da dare certezza delle risorse correnti destinate al finanziamento dei servizi.
La stabilizzazione delle risorse, evidenzia il Presidente di ANAV, Giuseppe Vinella, costituisce la spina dorsale per affrontare con determinazione e serenità le numerose sfide che il trasporto pubblico ha davanti e il rafforzamento di politiche di investimento espansive e attente a soluzioni tecnologiche alternative ed ecologiche. Rimettere in gioco oggi la sicurezza dei fondi è impensabile, sarebbe un ritorno al passato che minerebbe la sostenibilità dei servizi di mobilità garantiti ai cittadini e il processo di rilancio faticosamente avviato di un settore giustamente considerato dal Governo di importanza prioritaria per il Paese.

Numerose sono state le sollecitazioni dell’Associazione per una rapida adozione del decreto di riparto della quota di anticipazione del Fondo nazionale TPL di competenza 2019, sollecitazioni che hanno contribuito a sbloccare il processo di emanazione del provvedimento ostacolato dalla previsione, nell’ambito della recente legge di bilancio 2019, dell’accantonamento di 300 milioni di euro a valere sul Fondo nazionale TPL come parte dei due miliardi di euro di spesa resi temporaneamente indisponibili per la gestione.
Il decreto è stato poi emanato senza l’applicazione pro-quota dell’accantonamento e al momento della firma lo stesso Ministro Toninelli ha affermato che sul TPL non è ammissibile risparmiare né tagliare fondi. Analoghe rassicurazioni sono state manifestate successivamente da altri autorevoli rappresentanti dell’Esecutivo in risposta alla richiesta congiunta di ANAV e delle altre rappresentanze datoriali di settore di individuare in tempi rapidi una soluzione definitiva al problema generato dalla previsione dell’accantonamento garantendo che il rischio superato in sede di anticipazione del Fondo non si ripresentasse al momento del saldo, con impatti che sarebbero ancora più devastanti sul settore.

L’appostamento di due miliardi di euro come accantonamento a garanzia del raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica concordati con l’Europa avrebbe dovuto essere meramente figurativo e prudenziale. I contenuti del DEF recentemente adattato dal Governo, a fronte dei dati tendenziali sull’indebitamento netto del Paese, vanno però in un altro senso e prefigurano che le risorse accantonate vengano definitivamente tagliate a seguito della verifica sui dati economici del Paese stabilita per il mese di luglio. È questo uno scenario ormai estremamente probabile e, in questo contesto, è però indispensabile salvaguardare nella loro totalità le risorse destinate al finanziamento di parte corrente del trasporto pubblico locale perché una riduzione delle stesse, tanto più se effettuata in corso d’anno ed in siffatte proporzioni, avrebbe effetti drammatici sui servizi ai cittadini, sull’occupazione di settore e sul tessuto industriale, compromettendo anche il processo di ammodernamento e di rilancio faticosamente avviato in questi anni e sostenuto dal Governo con importanti risorse destinate agli investimenti per la mobilità collettiva e sostenibile.

Ci troviamo oggi di fronte ad un rischio gravissimo per il trasporto pubblico locale – sottolinea il Presidente Vinella – che l’ANAV è tornata a rappresentare al Governo nei giorni scorsi, in concomitanza con l’adozione del DEF, e che è stato oggetto di rilevanti iniziative di sensibilizzazione anche, ed in maniera unitaria, dalle OO.SS. sottoscrittrici del CCNL di settore, nonché dalle Regioni che, da ultimo, in occasione dell’audizione in Senato sui contenuti del Documento di Economia e Finanza 2019, hanno ribadito con fermezza l’esigenza primaria di individuare una soluzione condivisa che salvaguardi nella loro interezza le risorse di competenza 2019 del Fondo nazionale di finanziamento del TPL, rimodulando su altri capitoli di spesa l’accantonamento di 300 milioni di euro a valere sulle risorse del Fondo che ove si trasformasse un taglio per il settore determinerebbe il blocco dei servizi a fine anno.
L’auspicio ora è che il Governo accolga le istanze comunemente espresse dagli stakeholders istituzionali ed industriali del settore tenendo fede agli impegni che sono stati da suoi autorevoli esponenti.


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