PNRR: anche le autostazioni come Anav chiedono provvedimenti infrastrutturali

Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza occorrono provvedimenti specifici per le autostazioni e per favorire l’intermodalità dei passeggeri in ambito regionale e locale.

Così le società che gestiscono l’Autostazione Tibus di Roma e le Autostazioni di San Donato Milanese e Lampugnano (Autostazioni di Milano S.r.l.) si allineano alla richiesta avanzata da Anav in fase di confronto con il Ministro Giovannini sul PNRR.

Dati alla mano (600 bus al giorno, 103 società operanti, 8 milioni di passeggeri l’anno), Tibus rivendica la centralità dell’autostazione di Roma che, considerati i flussi provenienti per il 40% dalle regioni centro-adriatiche,  si caratterizza per essere di fatto la porta di accesso a Roma per gli abitanti di queste regioni, che scontano storicamente un meno efficiente servizio ferroviario.

“Eppure il Piano”  – si legge nel comunicato odierno – “non sembra riconoscere l’importanza delle autostazioni  quale asset insostituibile per la mobilità collettiva: investimenti per la realizzazione di nuove autostazioni e per l’ammodernamento di quelle già esistenti con parcheggi di interscambio e nodi intermodali tra trasporto ferroviario e trasporto collettivo con autobus, rappresentano un passaggio indispensabile per favorire l’accessibilità, un’adeguata capacità di afflusso e un miglioramento generale della qualità dei servizi offerti a viaggiatori e turisti”.

Da qui la richiesta delle Autostazioni – in linea con quella di Anav – di apportare integrazioni al Piano sotto il profilo degli investimenti infrastrutturali, in mezzi, tecnologie e servizi per la realizzazione di una rete intermodale a supporto della “mobility as a service”, il canale digitale congiunto che consente agli utenti di pianificare, prenotare e pagare più tipi di servizi di mobilità.


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