Bus Magazine: il futuro della mobilità e la determinante influenza degli elementi esogeni sul sistema trasportistico

Leggi tutto l’articolo su Bus Magazine 3/2020

Quali scenari per la mobilità di domani? Questa è la domanda che molti si pongono. L’esperienza dell’emergenza sanitaria che ci ha tutti costretto a riorganizzare le nostre vite, almeno per un certo periodo, inevitabilmente porta a interrogarsi sugli effetti a breve, medio e lungo termine che il periodo storico appena vissuto avrà nel nostro mondo. Cosa sarà come prima e quanto sarà come prima è un doveroso interrogativo da porci. Questo per quanto riguarda molti degli aspetti della nostra vita come singoli, come parte di società e come società stessa. Di conseguenza, è doveroso, inevitabile e scontato porsi il medesimo interrogativo su ciò che muove noi come singoli, come parte di una società e la società stessa in quanto tale, come appunto il sistema dei trasporti.

Il problema è che la risposta, almeno se riferita a scenari di medio e lungo termine, non è semplice, anzi, al limite dell’impossibile. Il motivo? La mobilità dipende moltissimo da fattori esogeni, quindi fattori esterni proprio al sistema stesso e per questo non direttamente controllabili. Ad esempio, è evidente che le elevate frequenze delle corse del trasporto collettivo nelle ore di punta sono conseguenti all’elevata domanda generata dall’organizzazione globale del sistema del lavoro e del sistema della formazione (che sia scuola o università). Oppure la distribuzione degli insediamenti antropici all’interno di un determinato territorio, che dipende più da fattori geografici e storici che da questioni strettamente legate ai trasporti. Ed infine (ma solo nel senso dell’elenco degli esempi): è chiaro che un’importante infrastruttura viaria viene costruita per collegare due importanti poli attrattori già preesistenti indipendentemente dalla specifica infrastruttura.

Certo, è anche vero il contrario. Il mondo esterno è evidentemente influenzato dall’organizzazione della mobilità. Esempi in questo senso sono l’organizzazione della vita dei singoli in base all’offerta di trasporto (posso decidere o meno di accettare un posto di lavoro a seconda della sua semplicità nel raggiungerlo) oppure, ricollegandosi all’esempio dell’infrastruttura viaria, la sua costruzione potrà generare essa stessa una domanda di trasporto che prima non c’era. Senza trascurare naturalmente l’elemento tecnologico del sistema dei trasporti stesso: la diffusione dei veicoli elettrici potrà cambiare il rapporto tra la società e la mobilità stessa, così come ad esempio la nascita dei collegamenti ferroviari ad alta velocità ha dato opportunità nuove.

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