Convegno FederMobilità. Vinella su TPL: programmazione anello debole su cui investire in formazione e professionalità degli Enti territoriali

Trasporto pubblico locale più efficiente e moderno: grazie a un rafforzamento del sistema delle gare del TPL. Questo il dato emerso oggi dallo studio presentato da federMobilità, “Gli Enti Territoriali per il futuro del TPL e della mobilità. Rafforzare le competenze e riorganizzare le funzioni”, in collaborazione con Isfort, alla sala Protomoteca del Campidoglio.

Dopo i saluti dell’Assessore Linda Meleo e l’introduzione del Presidente di Federmobilità, Giuseppe Ruzziconi, Carlo Carminucci di Isfort ha presentato i risultati dell’analisi sugli assetti istituzionali e le competenze professionali degli Enti titolari dei servizi di TPL, un’indagine che ha confermato lacune e criticità dovute in buona parte alla “despecializzazione” del personale delle Regioni e degli Enti locali con riferimento alle competenze richieste nella regolazione dei servizi di TPL.

Dallo studio è emersa la necessità di investire sul settore per arrivare a una ‘progressiva e regolata liberalizzazione’ del settore: “non  vogliamo nasconderci – spiega Giuseppe Ruzziconi, presidente di federMobilità – il fatto che l’utilizzo ottimale delle risorse richiede una dote notevole di ‘sapienza’ non solo da parte dei gestori, ma anche da parte di tutta la filiera di regolazione, orientata a creare le condizioni per un vero mercato contendibile, a far emergere energie positive nel contesto produttivo in grado di sprigionare miglioramenti della qualità dei servizi erogati e di riduzione di costi, in un’ottica di liberalizzazione regolata”.

Dopo la presentazione dello studio si è svolto un vivace dibattito tra autorevoli rappresentanti istituzionali ed industriali del settore al quale ha partecipato anche  il Presidente di ANAV Giuseppe Vinella che ha evidenziato come la programmazione sia l’anello debole dell’intera catena del sistema di offerta di mobilità collettiva da cui derivano molte delle fragilità degli anelli successivi: strutturazione dei bacini di mobilità; dimensionamento dei lotti di affidamento; identificazione delle reti e delle infrastrutture di supporto; selezione della modalità di trasporto e delle relazioni intermodali; predisposizione delle procedure di gara per l’aggiudicazione dei servizi. Ciò impatta negativamente sulla gestione dei servizi ostacolandone l’efficienza ma, soprattutto, ha sottolineato il Presidente, la rispondenza ai desiderata dei cittadini e, quindi, le potenzialità in termini di reale alternativa alla mobilità privata. Occorre invece, ha affermato il Presidente, che gli Enti titolari dei servizi siano capaci di pianificarli e di progettarli, di verificare e controllare il buon esercizio di funzioni delegate ad altri e di indirizzare le competenze professionali dei consulenti esterni. A queste lacune non può supplire il legislatore nazionale, né l’Autorità di Regolazione dei Trasporti che ha una funzione ovviamente diversa, anche perché il rischio di una regolazione calata dall’alto è che sia distante dalle reali esigenze e che, ove troppo rigida o pervasiva, possa ostacolare il processo di industrializzazione del settore tanto quanto la mancanza di adeguata regolazione o di chiarezza delle regole. Ma questa tendenza a proporre regole dall’alto, ha concluso Vinella, è fortemente alimentata proprio da quella insufficienza di adeguate capacita di regolazione dal basso che l’indagine presentata oggi testimonia. Anche per questo è fondamentale un maggiore impegno delle Amministrazioni territoriali a svolgere al meglio competenze e responsabilità che il nostro ordinamento gli affida, partendo da una buona programmazione.


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