BUS STOP (FERMATA D’AUTOBUS). VIAGGIO VERSO IL DESTINO
|- Nuovo appuntamento con la rubrica Bus&Cinema. Quest’oggi approfondiamo una pellicola del 1956. Il film è “Bus stop (fermata d’autobus)”, con protagonista l’indimenticabile Marylin Monroe.
Bus stop (fermata d’autobus) è un film americano del 1956, una commedia romantica con una splendida Marylin Monroe. Nonostante il regista, Joshua Logan, le abbia imposto costumi poveri e di fingere di essere una mediocre cantante, la sua interpretazione colpisce per l’intensità delle emozioni e l’ironia che trasmette. Bo, l’attore Don Murray, è un giovane cowboy che non ha mai lasciato il ranch in cui vive, per la prima volta prende un autobus, con il suo amico Virgilio – Arthur O’Connell -, per partecipare a un rodeo.
Durante il viaggio Bo confida all’amico di voler trovare una ragazza, non una qualunque ma un angelo. Sebbene non ha alcuna esperienza, Bo è convinto di sapere quello che vuole. Virgilio pensa che per lui ci voglia una ragazza semplice, per esempio la mastra dl paese in cui vivono, ma Bo ha le idee chiare quando la vedrà la riconoscerà.
Arrivati a Phenix, i due cowboy entrano in un bar e Bo, resta incantato da quella donna minuta e pallida che canta, nonostante nessuno l’ascolti. Così, con i suoi modi rozzi, Bo impone il silenzio alla sala, cosa che colpisce Cherie, nessuno prima le aveva dato tanta attenzione.
Cherie è una ragazza del Montana, con le idee chiare, vuole arrivare a Los Angeles e diventare una diva dello spettacolo, ha tracciato sulla mappa una linea dritta da seguire, ma i suoi piani sembrano essere stravolti da quel cowboy tanto rozzo ma altrettanto affascinante. Dopo l’esibizione, Bo la porta fuori e la bacia, per lui sono fidanzati e programma di sposarla, Cherie cerca di dissuadere Bo ma allo stesso tempo ne è attratta.
Dopo il rodeo scappa cercando di prendere il primo autobus per Los Angeles, ma Bo la raggiunge e la prende al lazzo, come fosse una mucca e la trascina sull’autobus per il Montana. È proprio sul’autobus che si svolge una delle scene più intense, quella in cui Cherie, nell’ennesimo tentativo di fuga, confida alla ragazza che la sta aiutando come immagina l’amore: vuole sentirsi innanzitutto rispettata. Il bus è costretto a fermarsi per la notte a causa della neve, ad una fermata ufficiale (da qui il titolo del film).
Tutti i viaggiatori si fermano nella stazione e Cherie, che nel frattempo aveva raccontato di essere stata rapita dal cowboy, viene difesa dall’autista del bus che prende a pugni Bo, sostenuto dall’amico Virgilio, stufo di vedere l’amico così testardo da aver costretto la ragazza a partire con loro.
La scazzottata fa capire a Bo quanto sia stato arrogante, si convince a chiedere scusa alla ragazza, ma non riesce a lasciarla andare, accetta il suo passato e le chiede di restare con lui. Cherie è colpita dal rispetto che le mostra e capisce che ne è innamorata. Bus Stop, nel suo insieme, mostra con grande semplicità quali sono i veri desideri di una donna: la donna desidera il rispetto, è questo che conquista definitivamente la nostra protagonista, che pure ha subito tanti soprusi e ha paura di essere amata, ma in fondo resta colpita dalla gentilezza di un uomo, anche se rozzo e apparentemente violento.
Non importa quali siano le motivazioni del viaggio, talvolta nemmeno la destinazione, a volte il destino sceglie per noi direzioni impreviste. Il viaggio in pullman dei nostri protagonisti prende percorsi inaspettati, subisce una battuta d’arresto, ma in fondo è proprio quell’imprevisto che risolverà il conflitto amoroso.
Colpisce, poi, il discorso del conducente dell’autobus, Carl – Robert Bray – che prende le difese di Cherie, finendo a prendere a pugni, l’innamorato sconsiderato. dice: “il conducente di un autobus è come il capitano di una nave, è responsabile dei suoi passeggeri…”. Questo passaggio potete vederlo nella scena che abbiamo selezionato.
Ecco un altro esempio di quello che fa parte di un mondo sano, quello in cui ci si prende cura gli uni degli altri.