Il trasporto passeggeri e il ruolo delle Associazioni nel dopo Covid: intervista ad Alberto Cazzani (Gruppo Stav)

La situazione del comparto trasporto passeggeri nel dopo Covid-19 è stata al centro di un’intervista con Alberto Cazzani – Consigliere delegato del Gruppo Stav e Presidente Anav Lombardia – che si è svolta ieri in diretta Instagram nello spazio “Camera Con Vista”.
Al centro dell’incontro temi come la liberalizzazione, le prospettive green e l’innovazione tecnologica.

“Il trasporto persone è stato uno dei settori più colpiti durante il lockdown – ha spiegato Cazzani -. Abbiamo cercato di mantenere i servizi essenziali, adottando i rigidi protocolli di sicurezza previsti per garantire la mobilità a chi doveva spostarsi per necessità nonostante il blocco. Ma tutte le altre attività, come il turistico o la lunga percorrenza, si sono completamente bloccate con un azzeramento dell’utenza. Viviamo una faticosa ripartenza ed ora le questioni da affrontare sono complesse, compreso il tema della tutela dei lavoratori. Le attuali misure non sono sufficienti. Il rigido protocollo sanitario e la situazione economica fosca purtroppo rendono molto difficile questo momento”.

“Dal Governo, purtroppo, sentiamo il ritorno di un sentimento anti industriale. Noi ci teniamo a ribadire che un sistema di liberalizzazione più ampio – e sottolineo liberalizzazione, non privatizzazione – porterebbe invece a un miglioramento dell’efficienza e della ricchezza per tutta la collettività, compresa la crescita dei posti di lavoro. La competitività consente alle imprese di esprimersi al meglio”, ha aggiunto Cazzani.

Lo sviluppo tecnologico in futuro farà la differenza in tutti settori, compreso quello della mobilità: “In Italia scontiamo un gap importante rispetto a tanti altri Paesi – ha detto il Consigliere Stav – nei vari viaggi in tutto il mondo con l’ANAV, abbiamo visto realtà in cui l’elettrificazione ha fatto molta strada: sistemi di connessione efficienti, centri intermodali con tecnologie estremamente avanzate nei servizi all’utenza, autobus a guida autonoma. Ma sul fronte elettrificazione è necessario fare un discorso a parte per l’Italia: la geomorfologia del Paese, infatti, con i suoi rilievi e zone nevose, rende l’elettrico inutile e anzi a volte dannoso. Ed è necessario aggiungere che i mezzi diesel di ultima generazione presentano motori con una riduzione del particolato notevole. L’elettrificazione va quindi sicuramente perseguita, ma con razionalità”.

“Viviamo cambiamenti strutturali importanti nella mobilità – ha aggiunto Cazzani – le modalità di utilizzo dei trasporti devono cambiare. Le possibilità offerte dalla condivisione, ad esempio, sono innumerevoli e rappresentano una parte del futuro di cui dobbiamo prendere atto.
Alle aziende va riconosciuto il ruolo di driver in questo scenario: la capacità di investimento e la visione innovativa della mobilità come leva di sviluppo è in mano all’impresa”.
Ma quali opportunità può offrire questa crisi che viviamo? Secondo Cazzani il sistema Paese deve supportare l’impresa: “Noi come Gruppo Stav, stiamo ragionando su nuovi progetti importanti per Lombardia, che inquadrano la mobilità integrata in senso globale. Ma la libertà d’azione è fondamentale: è questo che chiediamo con le nostre Associazioni. Confindustria è un interlocutore serio e sensibile alle necessità del Paese e soprattutto è amica del lavoro, l’unico fattore su cui può contare l’Italia per ripartire dopo questa terribile crisi. Il ruolo delle Associazioni non cambia nel tempo: coordinare un sistema di imprese per creare ricchezza in tutto il Paese con un contributo legato alla capacità progettuale. Confindustria è particolarmente autorevole in questo senso, lo Stato dovrebbe sfruttare la competenza delle persone che compongono l’Associazione”.


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