Audizione alla Camera DDL Infrastrutture: ANAV presenta proposte prioritarie e urgenti per il TPL e il trasporto commerciale
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Nel quadro dell’audizione odierna davanti alle Commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera, ANAV ha presentato una serie di proposte concrete per rafforzare il sistema del trasporto passeggeri con autobus in Italia.
Nonostante il Decreto Infrastrutture (DL 73/2025), attualmente in fase di conversione, non contenga misure dirette per il settore, l’Associazione – rappresentata dal Presidente Nicola Biscotti – ha colto l’occasione per portare all’attenzione del Parlamento alcune urgenze non più rimandabili.
Tra le priorità indicate, figura il finanziamento del rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) per il personale del trasporto pubblico locale (TPL), siglato per il triennio 2024–2026. Sebbene il recente riordino delle accise sui carburanti (d.lgs. 43/2025) sia stato pensato anche per coprire questi costi, il meccanismo attuale rischia di escludere intere aree del Paese: in particolare Sicilia e Friuli-Venezia Giulia, che non partecipano alla ripartizione del Fondo nazionale TPL e dispongono di una compartecipazione minima, se non nulla, al gettito delle accise.
Da qui, la proposta ANAV di introdurre una norma ad hoc che consenta anche a questi territori di accedere alle risorse, sulla base di criteri equi e condivisi.
Una posizione sostenuta anche da Confindustria, che ha riconosciuto nel documento inviato alle Commissioni l’importanza di garantire parità di trattamento tra le Regioni.
Il Presidente Biscotti ha inoltre evidenziato la cronica insufficienza del Fondo Nazionale Trasporti, sottolineando la necessità di un incremento di almeno 800 milioni di euro per garantire la sostenibilità del sistema, accompagnato da un adeguamento delle tariffe indicizzate all’inflazione. Sul fronte degli investimenti, invece, ha stimato in 1 miliardo di euro all’anno il fabbisogno per il rinnovo del parco rotabile, a fronte di una domanda crescente e della necessità di allinearsi agli obiettivi di sostenibilità.
Relativamente al settore del trasporto commerciale con autobus, non soggetto a obblighi di servizio pubblico, si tratta di un comparto fondamentale per la mobilità turistica e interregionale che conta circa 5.000 imprese e 30.000 veicoli, dei quali quasi il 40% è ancora sotto gli standard ambientali Euro V.
Negli ultimi anni, crisi pandemica ed emergenza energetica hanno pesantemente frenato gli investimenti, mettendo a rischio competitività e sostenibilità. ANAV propone quindi l’attivazione di un fondo triennale da 105 milioni di euro (35 milioni l’anno dal 2025 al 2027), per favorire l’acquisto di circa 2.500 nuovi autobus, contribuendo così al rinnovamento e alla modernizzazione del parco veicolare.
Le parole del Presidente Biscotti hanno tracciato una linea chiara: il trasporto collettivo su gomma è una risorsa strategica non solo per la sostenibilità ambientale, ma anche per la coesione sociale ed economica del Paese. Investire in questo settore significa investire nel futuro della mobilità italiana, nella qualità della vita dei cittadini e in una visione di sviluppo territoriale più inclusiva.
L’auspicio dell’Associazione è che le proposte possano tradursi in emendamenti concreti al decreto, contribuendo a rafforzare un comparto centrale nella vita quotidiana di milioni di persone.
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