ANAV, VINELLA ALLA RIVISTA ONDAVERDE: COSTI STANDARD UN VOLANO PER IL TPL
|Il presidente dell’Associazione nazionale autotrasporto viaggiatori, Giuseppe Vinella, attraverso le pagine della rivista OndaVerde – organo Aci per la mobilità sostenibile – parla degli obiettivi necessari da raggiungere affinché il settore dei trasporti in Italia viva sempre nuove occasioni di crescita. Un discorso che, nel settore del trasporto pubblico locale, non può prescindere dai costi standard.
Proprio i costi standard, il 27 giugno scorso, sono stati posti dall’Anav al centro del dibattito in un apposito convegno che si è
svoltosi a Roma, nell’ambito della 74esima assemblea annuale dell’associazione, e al quale hanno preso parte autorevoli rappresentanti del mondo politico e istituzionale, amministratori locali e operatori del settore del Tpl.
Il trasporto pubblico locale, insieme con il noleggio autobus con conducente e le autolinee di lunga percorrenza rappresentano sono “tre segmenti di forte rilevanza economica, occupazionale e sociale che – come viene messo in evidenza nell’articolo – complessivamente generano ogni anno più di 10 miliardi di euro di fatturato e trasportano circa 4 miliardi di passeggeri per oltre 3 miliardi di chilometri di percorrenze, mettendo in campo 78.000 autobus e oltre 120.000 addetti, e che oggi nella concreta utilizzazione dei costi standard per il finanziamento dei servizi di trasporto pubblico regionale e locale individuano un’importante occasione per incrementare l’efficienza e la qualità del sistema di mobilità collettiva offerto ai cittadini”.
E alla domanda su come i costi standard possano supportare e
incentivare una proficua ripresa degli investimenti nel
Trasporto pubblico locale e, più in generale, nella realizzazione di un sistema di mobilità collettiva realmente sostenibile, il Presidente Vinella sottolinea il necessario impegno delle Istituzioni a più livelli.
“Come Anav – ha dichiarato – siamo convinti che in prospettiva, a regime, i costi di ammortamento degli investimenti richiesti all’operatore con il contratto di servizio debbano essere riconosciuti già con il corrispettivo di servizio determinato sulla base dei costi standard, senza necessità di fondi e sussidi specifici in conto investimenti, che potrebbero essere così concentrati sulla realizzazione delle infrastrutture di supporto alla mobilità collettiva e intermodale. Ciò però implica che, a regime, anche le dotazioni dei finanziamenti di parte corrente destinati al settore, a iniziare dal Fondo Nazionale Trasporti, vengano adeguate allo scopo.
“Siamo consapevoli – ha aggiunto – che la transizione dovrà necessariamente essere graduale e inserita anche in un contesto più ampio di individuazione condivisa in Europa delle misure finanziare che, in considerazione della loro strumentalità al perseguimento di obiettivi primari, potrebbero essere almeno in parte scorporate dai vincoli relativi al deficit corrente di bilancio. E la mobilità sostenibile, nella più ampia cornice delle politiche di tutela dell’ambiente, rappresenta una delle principali sfide sulle quali le Istituzioni europee sono e saranno impegnate.
“Sostenibilità ambientale dei trasporti, sviluppo della mobilità collettiva, realizzazione delle infrastrutture per l’intermodalità, investimenti nella digitalizzazione e negli Its sono obiettivi oramai ineludibili che nessun Paese può permettersi di trascurare, tanto meno l’Italia – conclude Vinella – che registra un gap ancora evidente in termini di infrastrutture e modelli integrati di trasporto rispetto ai partner europei”.