Bus Company, Lancione: “Per il trasporto pubblico un salto indietro di 20 anni”

La sfida più importante è cercare di ripristinare quella normalità pre pandemia che vedeva il mezzo pubblico in forte crescita, al centro di una importante escalation nella scelta tra i mezzi di spostamento casa- lavoro”.

Sono le parole di Serena Lancione, direttrice generale Bus company e presidente della Sezione Anav Piemonte e Valle d’Aosta, intervistata sul quotidiano La stampa, Ed. Torino.

I tempi difficili di uno dei settori più colpiti dalla pandemia, quello dei trasporti, non sono finiti, ma la Lancione intravede possibilità di rilancio sperimentando un sistema della mobilità che si avvalga anche di sistemi di micro mobilità e servizi a chiamata in sinergia con le grandi aree di insediamenti industriali.

“Tenuto conto dell’attuale contesto molto mobile e fortemente compromesso dalla pandemia e dalle conseguenze del caro carburante, approcciamo il prossimo biennio nell’ottica di voler almeno recuperare i risultati ante pandemia con riferimento alle persone trasportate, vendita dei biglietti e abbonamenti del trasporto pubblico locale. La sfida più importante è quella di cercare di ripristinare quella “normalità” che fino a un paio di anni fa vedeva il mezzo pubblico in forte crescita, al centro di una importante escalation nella scelta tra i mezzi di spostamento casa-lavoro, sia nei grandi centri urbani che nelle province”.

Durante la pandemia il settore dei trasporti è stato uno dei più bistrattati.

Se dal punto di vista sanitario l’emergenza si sta allentando almeno nei suoi effetti più acuti, per il settore del trasporto non è così: è stato un salto indietro di almeno 20 anni. Non solo il bus è stato indicato come uno dei principali mezzi di contagio sin da subito, ma l’effetto negativo e l’idea di essere contaminati salendo sugli autobus sono rimasti nella mente delle persone che ancora oggi diffidano di questo mezzo”.

Per quanto riguarda il caro materie prime e rincaro dei carburanti, “l’impatto è stato devastante “– dice la Lancione. “Anche la crisi energetica rappresenta un problema che non solo impatta pesantemente sui bilanci delle aziende, ma impone anche riflessioni sull’attenta scelta delle alimentazioni future e sulla opportunità di creare dei percorsi di filiera per essere autonomi nella produzione e nel consumo delle energie alternative”.

Sulle risorse del PNRR e sulla transizione ecologica, Serena Lancione esprime prudenza. “Sicuramente si tratta di risorse importanti, che rappresentano una buona base di partenza. La transizione ecologica, ormai trasversalmente ritenuta una grande opportunità di rilancio del settore, deve essere trattata con estrema prudenza e responsabilità soprattutto nella scelta delle alimentazioni alternative e delle conseguenze che tali scelte determineranno sulle future generazioni. Ogni scelta deve essere guidata da una sostenibilità ecologica che deve essere accompagnata da una sostenibilità economica”.

 

 


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