MOM, Panic button: Intesa con le Forze dell’ordine
|Presentata ieri l’intesa tra Mobilità di Marca e Forze dell’ordine al fine di innalzare il livello di sicurezza nel trasporto pubblico.
“Il progetto “Panic Button” – ha spiegato il Prefetto Laganà, nell’ambito del Comitato per l’Ordine pubblico e la sicurezza – consentirà di attivare un immediato sistema di allerta alle Forze dell’Ordine sul territorio in caso di problemi gravi all’interno degli autobus. Un sistema tecnologico proposto da MOM che ha trovato la disponibilità delle Forze dell’Ordine sul nostro territorio. Si tratta di una intesa che entro fine anno consentirà l’avvio di una prima fase di sperimentazione e successivamente ci consentirà di verificarne il funzionamento e l’efficacia”.
Si tratta, infatti, di una progettualità che non ha ancora analogie sul territorio nazionale e che vede la provincia di Treviso come esempio: in caso di una reale e concreta situazione di pericolo, per il personale di bordo e/o per i passeggeri, l’autista può attivare l’allarme premendo semplicemente un bottone. In diretta, le telecamere di bordo trasmettono le immagini di quel che sta accadendo all’interno del mezzo, sia alla Sala Controllo Esercizio MOM che alle Forze dell’Ordine, che possono valutare se e come intervenire nella modalità più corretta e tempestiva.
“Ringraziamo il Prefetto e le Forze dell’Ordine per la grande disponibilità. Confidiamo – ha spiegato con soddisfazione il Presidente MOM, Giacomo Colladon – che la nuova tecnologia consenta di innalzare i livelli di sicurezza a bordo degli autobus del trasporto pubblico locale, a tutela dei nostri autisti e controllori ma anche dei passeggeri. Il progressivo rinnovo della nostra flotta ci consentirà una estensione a tappe forzate dei sistemi di videosorveglianza su tutti gli autobus”.
Il progetto “Panic Button” coinvolge al momento 67 autobus della flotta in servizio (28 in ambito urbano e 39 operativi su linee extraurbane). A bordo dei mezzi è stato installato un sistema di videosorveglianza digitale Streamax, provvisto di una “consolle” di comando con integrato un pulsante di allarme.
La tecnologia testata con la Sala Operativa della Questura di Treviso a breve sarà operativa anche presso il Comando dei Carabinieri di Treviso.