Trasporti: nel cuore dell’economia: sul Sole 24h gli interventi dei principali operatori, tra cui Anav
|Sulle pagine del Sole 24h odierno grande risalto al convegno sul tema “Trasporti: nel cuore dell’economia” al quale hanno partecipato ieri stakeholders e operatori di tutti i settori del trasporto.
Intervenendo nell’ambito della sessione dal titolo “Un Paese in movimento: la ripresa della mobilità turistica e non solo, fra trasporto pubblico locale e regionale”, il Presidente di Anav ha toccato i temi principali che riguardano i settori di interesse.
In merito al TPL, “per una vera ripartenza” – ha affermato Biscotti –“occorre rapidamente superare i nodi critici di tipo finanziario e di programmazione e, sul piano normativo, evitare di generare incertezza del quadro regolatorio del trasporto pubblico locale ”.
Ma e’ sul tema dell’intermodalità che Biscotti si è soffermato a lungo. “Bisogna pensare al trasporto come a qualcosa di organizzato – ha detto – abbiamo sistemi che si incrociano ma non sono organizzati e l’auto privata continua a raccogliere una quantità insormontabile di fette di mobilità che il sistema collettivo non riesce ad aggredire”.
“La prima sfida per attrarre nuove quote di utenza e sottrarle alla mobilità privata – ha detto Biscotti – è far interagire tra loro i sistemi di trasporto, offrire sistemi di viaggio comodi, interconnessi, ma anche belli.
“La vera scommessa” – ha incalzato Biscotti – è fare del trasporto pubblico il punto nodale della ripresa economica del Paese”.
Sul tema della mobilità turistica, il Presidente Biscotti ha ribadito la centralità del sistema autobus nel suo complesso, sia come trasporto pubblico locale che come noleggio autobus con conducente.
“La centralità del settore per la mobilità turistica richiede scelte conseguenti – ha ribadito Biscotti – ma purtroppo ci si scontra ancora con una visione non complessiva, in particolare la questione della ZTL dimentica che l’ingresso nelle città di un bus collettivo evita di fatto l’ingresso di tante automobili ma di questo nessuno ne tiene conto perché da anni nei Comuni si introducono tasse di ingresso non per garantire un servizio per gli utenti. Allora, a questo punto, dobbiamo chiederci se la mobilità collettiva è utile al Paese oppure no e di qui ripartire e ripensare il sistema nel suo complesso”.
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