Caro carburanti, Anav: rischio default per le imprese del settore, necessari ulteriori aiuti

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Un nuovo allarme sul caro carburanti e sul rischio chiusura per molte piccole e medie imprese è stato lanciato oggi da Anav.

Nel comunicato stampa odierno, Anav, di concerto con le altre Associazioni del tpl,  evidenzia l’impatto deflagrante dell’impennata dei costo del gasolio sui bilanci delle aziende di trasporto che dispongono di un parco veicolare composto per oltre il 98% da autobus alimentati a gasolio,  ma anche del costo del metano e dell’energia elettrica.

Secondo i dati del Ministero dello Sviluppo Economico, nonostante il taglio di 25 centesimi dell’accisa varato dal Governo, il prezzo del gasolio, al netto dell’IVA, è aumentato nei primi otto mesi dell’anno di quasi il 25% rispetto al 2019 con un impatto in termini di maggiori costi di produzione dei servizi di trasporto di circa 240 milioni di euro.

Le Associazioni stimano per il settore, da qui a fine anno, ulteriori 140 milioni di euro di extra-costi per l’acquisto di gasolio a cui si aggiungerà l’impatto della spirale inflazionistica innescata dal caro-energia che,  al netto di prodotti energetici ed alimentari, ha toccato +4,4% rispetto al 2021.

 “Apprezziamo – concludono le Associazioni – i primi interventi messi in campo dal Governo, ma dobbiamo sottolineare che la crisi economica e di liquidità che le imprese si trovano oggi ad affrontare può essere efficacemente contrastata solo attraverso misure più corpose, incisive e adeguate alla situazione in atto. In questo senso, al fine di evitare il default della maggior parte delle oltre 910 imprese che compongono il settore e di assicurare la continuità e la regolarità di un servizio essenziale per i cittadini soprattutto nell’attuale contesto congiunturale di estrema difficoltà delle famiglie, chiediamo interventi urgenti nel preannunciato prossimo provvedimento del Governo.”

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