Ristori tpl e e caro gasolio autotrasporto, Vinella: “Il settore non può più essere oggetto di ritardi economici e finanziari”
Le perdite complessive registrate dalle imprese di tpl nel 2021 sono stimabili in 1,7 mld di euro, tenuto conto non solo delle perdite tariffarie dovute alla pandemia, ma anche dei costi emergenti sostenuti per far fronte all’emergenza epidemiologica, dei costi cessanti, in primis personale e materie prime e dei benefici fiscali Covid-19.
Gli attuali stanziamenti risultano insufficienti a coprire le perdite che il settore ha subito nel 2021 e nei primi mesi del 2022 e che sta continuando tuttora ad accusare malgrado alcuni segnali positivi di ripresa dei flussi di mobilità.
E’ il quadro allarmante delineato dal Presidente di Anav Giuseppe Vinella in occasione dell’Audizione odierna presso la IX Commissione trasporti della Camera.
L’Associazione stima che il fabbisogno aggiuntivo per assicurare l’equilibrio economico-finanziario dei contratti di servizio per l’annualità 2021 sia pari a circa 1 miliardo di euro, cui si aggiungono le perdite registrate nella prima parte del 2022 che, al momento, non trovano alcuna misura di compensazione.
“In questo difficilissimo contesto, le Associazioni del TPL hanno comunque provveduto al rinnovo del ccnl autoferrotranvieri – ha tenuto a precisare Vinella – che comporta una maggior spesa complessiva a regime per i settori di 260 milioni annui”.
“Il settore ha bisogno di sentirsi nuovamente vitale, occorre dare fiducia alle imprese e non essere più oggetto dei ritardi economici e finanziari nei processi approvativi dei decreti attuativi e delle relative determine di pagamento delle contribuzioni pubbliche a beneficio delle imprese”- ha precisato Vinella.
“E’ necessario – ha concluso il Presidente di Anav – che anche per il settore dell’autotrasporto passeggeri siano adottate misure analoghe a quelle stabilite dal DL“Energia 2” che ha stanziato 500 mln di euro per il primo trimestre dell’anno in corso quale credito d’imposta per l’autotrasporto merci per la compensazione dei maggiori costi del carburante”.
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