Tour Baire, storia di un’azienda dalla E alla M

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Dalla E di Enrico, il fondatore, alla M di Matteo, l’attuale vertice aziendale, Tour Baire viaggia sulle strade della Sardegna da oltre 70 anni. Classe 1975, Matteo Baire è Amministratore Unico dell’azienda di trasporti con sede a Capoterra dal 2006, ma la sua vita professionale può considerarsi un tutt’uno con l’azienda.

Le Autolinee Baire nascono con suo padre Enrico, che ha trasmesso negli anni la passione, l’impegno e lo spirito di sacrificio a ognuno dei 5 figli (Vittorina, Adelina, Mario, Luca, Matteo), 3 dei quali oggi gestiscono i 3 differenti rami del Gruppo. Matteo Baire è il volto e l’anima della divisione trasporti. Impiegato fin da giovanissimo in azienda, poi responsabile delle Risorse umane, del settore commerciale, del ramo finanziario.

Ancora oggi, per verificare l’efficienza di un mezzo o per percorrere una nuova tratta sale sul bus e prova sul campo l’efficienza del servizio. Spirito di sacrificio e amore per il proprio lavoro ne fanno un imprenditore di successo che rimane però, prima di tutto, un grande lavoratore. Alla guida di un gruppo di lavoro che definisce “efficiente, professionale e qualificato”, individua nel proprio percorso aziendale un punto fermo: “Il segreto è stato avere un esempio a cui guardare e da ‘copiare’, mio padre, a cui si aggiungono i miei fratelli, che prima di me si sono occupati dell’azienda e con impegno, passione e spirito di sacrificio hanno portato avanti la sua filosofia aziendale”.

Enrico Baire non aveva un livello di istruzione tale da giustificarne le indubbie capacità programmatorie, organizzative e gestionali, eppure – con appena la Prima Elementare in tasca – è stato un imprenditore di successo che ha creato dal nulla un’azienda di assoluto valore. Non aveva neanche il sostegno economico della famiglia, il primo autobus lo acquistò a rate (300mila lire al mese) lavorando con la luce e con il buio, nei giorni feriali e nelle domeniche per saldarle mensilmente (fu tra i primi a organizzare i viaggi organizzati, portando le comitive di Capoterra e dintorni in pullman per gite fuori porta). In sostanza, dalle idee passò ai fatti. Inventò dapprima il trasporto pubblico dei minatori che da Capoterra si spostavano verso la miniera di San Leone – in anticipo e velocemente rispetto ai tempi del progresso in una Sardegna che faceva fatica a crescere economicamente – e poi il trasporto a carattere turistico.

L’azienda, attiva soprattutto nel Sud Sardegna, è il frutto di un intenso lavoro di modernizzazione che dagli anni ’50 è arrivato fino ai giorni nostri, con un faro puntato sul futuro. Nell’immediato c’è da superare lo scoglio della pandemia, che ha cambiato l’organizzazione al punto da costringere le aziende a una programmazione giornaliera o settimanale, di brevissimo termine e senza garanzie reali sui mesi a venire. All’orizzonte ci sono le sfide della modernizzazione, dell’innovazione tecnologica, di un servizio che intercettando le nuove esigenze della collettività diventerà sempre più di qualità. L’azienda di Capoterra è pronta a raccogliere il guanto di sfida.

“Quello dei trasporti è senza dubbio un settore in evoluzione continua, sempre più impegnato a rimanere in equilibrio tra l’efficienza del servizio e il rispetto degli obiettivi ambientali a cui si sono aggiunti ora i vincoli dettati dal Covid – spiega Matteo Baire – Gli investimenti, una volta superata la fase emergenziale che ha messo a durissima prova tutto il comparto, riguarderanno il rinnovo delle flotte (l’elettrico chiama) e delle infrastrutture e quelli in tecnologia e innovazione. Servirà ‘dinamicità’ sia nelle scelte aziendali e sia nell’organizzazione. I servizi offerti non potranno prescindere dalla qualità. Abbiamo davanti a noi un’utenza esigente a cui bisognerà dare riposte con mezzi sicuri (sia dal punto di vista meccanico e sia sul fronte della tutela della salute), efficienti e comodi”. Il messaggio che sarà importante veicolare? “I mezzi di trasporto sono sicuri, tornate a fidarvi come succedeva prima del Covid”.