Lancione (Presidente ANAV Piemonte): “Protocolli rigidi rendono il trasporto pubblico sicuro. Manca un tavolo di coordinamento per modulare gli spostamenti”
|Gli operatori del trasporto pubblico locale sono stati demonizzati in maniera infondata. Lo ha dichiarato in un’intervista al quotidiano nazionale “La Stampa” Serena Lancione, direttore generale della società di trasporto persone Bus Company e presidente della sezione Piemonte e Valle d’Aosta dell’Anav.
Lancione contesta le accuse al comparto derivanti dalle immagini che raccontano di resse e assembramenti in metro e sui bus: “Il problema non sono i trasporti, ma la carenza di coordinamento fra enti e istituzioni per cercare di decongestionare il traffico di persone rimodulando il prima e il dopo gli spostamenti”.
Una recentissima analisi dell’Uitp, l’associazione internazionale del trasporto pubblico che raggruppa oltre 60 compagnie attive nel settore dei trasporti, spiega Lancione, sottolinea che dallo scorso maggio fino alla metà di ottobre, in Europa solo l’1,2% dei focolai da Covid19 è collegato al trasporto. I contagi provengono principalmente dai posti di lavoro (24,9%), scuole e università (19,5), luoghi di assistenza sanitaria (11%), eventi pubblici e privati (11%) e riunioni familiari (7%).
“Il problema non è cosa avviene durante gli spostamenti ma quello che accade prima e dopo. Laddove ci sono i controlli il pericolo di contagio è bassissimo. Al contrario, dove non esiste supervisione, il rischio aumenta in modo esponenziale”.
I mezzi pubblici, ribadisce Lancione, tra scrupolose operazioni di sanificazione e carichi contingentati “sono luoghi sicuri, così come sono sicuri tutti quei posti dove, grazie a protocolli rigidissimi, l’obbligo del distanziamento viene fatto rispettare. Il tema vero è che questa emergenza porta in evidenza il discorso dei picchi. Un aspetto che non è legato necessariamente al coronavirus ma riguarda la necessità di rimodulare gli orari di fabbriche, servizi e scuole per scongiurare di fenomeni di assembramento fermate e alle stazioni”.
Secondo Lancione è necessario mettere attorno a un tavolo tutti gli attori istituzionali, massimizzando la collaborazione attraverso la creazione di tavoli di coordinamento territoriale per rimodulare il TPL. “Noi siamo disposti ad aumentare ulteriormente il numero di autobus a disposizione, nonostante non ci siano certezze sulle risorse, dato che manca ancora un accordo con l’Agenzia della mobilità. Ma è fondamentale una maggiore attenzione sulla pianificazione della mobilità con il coinvolgimento di tutti gli interessati, sia pubblici che privati”, conclude la presidente.