DDL concorrenza: le proposte dell’AGCM per il tpl

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha inviato al Governo una serie di proposte di interventi normativi per favorire lo sviluppo della concorrenza e la maggiore liberalizzazione di alcuni settori e mercati.

Due sono gli interventi proposti nel settore degli appalti pubblici: uno più immediato consistente nella sospensione del codice dei contratti pubblici e nel ricorso alle sole disposizioni contenute nelle direttive Europee del 2014 per le procedure di affidamento interessate dall’erogazione dei fondi europei del Next generation EU e per quelle finalizzate alla realizzazione delle opere strategiche; un altro, di medio periodo, consistente nella revisione del Codice dei contratti al fine di semplificare le procedure applicabili, definire regole certe e lasciare maggiore spazio discrezionale alle stazioni appaltanti.

Nel settore del TPL l’Antitrust auspica un intervento normativo che, in caso di affidamento in house, vincoli l’amministrazione affidante a motivare espressamente le ragioni di mancato ricorso al mercato.

La segnalazione dell’AGCM avvalora quanto sostenuto dal Presidente di Anav Vinella in occasione dell’audizione del febbraio scorso presso la Commissione di studio per la riforma in merito all’esigenza che un progetto credibile ed equo di apertura del mercato e di sviluppo della concorrenza nel TPL si fondi sulla realizzazione di uno spazio più ampio di contendibilità, spazio oggi ridotto ai soli ambiti dove già si sono svolte le gare ed al quale restano al momento sottratti il comparto ferroviario, con servizi gestiti nella quasi totalità in affidamento diretto, ed i numerosi contesti in cui le Regioni e gli enti locali hanno affidato in house servizi a società pubbliche dagli stessi controllate.


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